Venerdì 6 luglio l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia è intervenuto su invito di Legambiente a Ca’ Farsetti, Venezia, al convegno dal titolo “Venezia e il Veneto, tra ecomafie e nuovi scenari di convivenza tra società e ambiente”.
Di seguito uno stralcio del suo intervento. Assessore Paolo Dalla Vecchia: «Ringrazio Legambiente per l’invito e, in particolare, per il lavoro che svolge con l’Osservatorio Ambiente e Legalità, coordinando, da quindici anni, la pubblicazione del Rapporto sulle Ecomafie; un esempio di collaborazione tra Enti e portatori di interesse, nell’analisi di fenomeni e crimini a scapito dell’ambiente, del territorio e della salute. Oggi finalmente, una forte coscienza fa sì che la cooperazione, tra diverse funzioni e realtà sociali, rappresenti un’importante chiave di volta nella gestione della questione ambientale.
Il Rapporto mette il Veneto e Venezia ancora tra i primi posti di questa poco edificante classifica. Da un lato c’è la certezza che alcune attività e/o opere possano costituire grandi opportunità di lavoro e di crescita in una fase economica difficilissima, dall’altro c‘è la consapevolezza che possano essere numerose le situazioni a grave rischio di infiltrazioni criminose, che vanno monitorate, in particolare, nel settore dei rifiuti.
Le grandi opere costituiscono opportunità di sviluppo ma possono nascondere la gestione illegale di grandi quantità di rifiuti.
Altra questione è quella legata alla classificazione dei rifiuti e del recupero delle materie prime; il mercato interno e, soprattutto estero, oggi ne fa grande richiesta. E se da un lato ciò può rappresentare per l’imprenditoria una nuova opportunità economica, dall’altro è una nuova frontiera da osservare con attenzione. Due sono le partite da monitorare: una riguarda il trasporto dei rifiuti dal sito di origine a quello finale, l’altra invece, i passaggi nella lavorazione del rifiuto stesso, necessari per tornare nei cicli di produzione industriale.
La richiesta di massima attenzione e responsabilità va inoltre indirizzata anche ai funzionari pubblici che rappresentano un presidio per la gestione del territorio. Chi oggi ha la responsabilità tecnica di valutare gli impatti ambientali, si deve muovere con la massima collaborazione di tutte le amministrazioni, per ottenere la visione più ampia possibile prima di esprimere un parere. Ciò comporta più fatica nelle valutazioni e maggiori impegni, ma consente di correre minori rischi, attuando il principio di precauzione.
Anche i soggetti che propongono i progetti dovrebbero essere oggetto di monitoraggio. A tal proposito, come assessore alle Politiche Ambientali, ho chiesto una collaborazione alla Camera di Commercio. Compagini sociali poco trasparenti vanno valutate, tanto quanto i progetti presentati, e se, del caso segnalate, alle autorità competenti.
Come procedere, allora, tra ciclo del cemento e traffico dei rifiuti? La Provincia di Venezia ha adottato un progetto pilota denominato “Rete di vigilanza ambientale” per creare meccanismi di condivisione e sinergie tra le varie forze di polizia e organismi di tutela dell’ambiente. La prima fase del progetto ha determinato la stipula di alcuni Protocolli d’intesa, in materia di vigilanza ambientale, con i principali Corpi di polizia e Enti di controllo del territorio provinciale. Sono state già firmate convenzioni con l’Agenzia delle Dogane, il Comando della Capitaneria di Porto di Venezia e di Chioggia, il Compartimento Polizia Ferroviaria del Veneto, il Compartimento Polizia Stradale Triveneto, il Corpo Forestale dello Stato, il Gruppo Carabinieri Tutela Ambiente. È in via di perfezionamento l’accordo con la Guardia di Finanza.
In attuazione dei richiamati protocolli, è stato istituito un tavolo tecnico che prevede incontri periodici, presso la sede della Provincia di Venezia, e che, sotto l’egida della Procura della Repubblica di Venezia, persegue finalità di collaborazione, organizza gruppi operativi “interforze” per promuovere campagne di controllo ambientale. I risultati ottenuti sono stati molto positivi.
Nel 2011 l’ordinaria attività di controllo, svolta dalle Forze di Polizia in collaborazione con gli uffici del Servizio Ambiente e della Polizia provinciale, ha portato nelle casse dell’Ente oltre € 500.000,00; si sono tenute cinque sedute del Tavolo tecnico cui sono seguite, nel territorio provinciale, sette operazioni interforze di prevenzione e contrasto ai crimini ambientali. Un’azione coordinata della Provincia di Venezia che costituisce, dunque, un’occasione di programmazione dei controlli ambientali, valorizzando reciprocamente le specifiche e alte professionalità presenti.
Nell’anno 2011 è stata avviata l’attività diretta al coinvolgimento dei Comandi delle Polizie municipali nel progetto della “Rete di vigilanza ambientale” della Provincia di Venezia, per favorire il monitoraggio capillare del territorio.
Il primo passo è stato l’organizzazione di un corso di perfezionamento sul tema “Polizie locali e vigilanza ambientale” per il personale delle Polizie che operano nei 44 comuni della Provincia di Venezia. L’ampia adesione (oltre 250 partecipanti) ha consentito di avviare una più stretta interlocuzione del settore Politiche ambientali con le polizie comunali: un’importante tappa verso ulteriori traguardi.
Ogni nostro sforzo oggi, consiste nel fare quadrato e utilizzare tutte le competenze a disposizione affinché, nel rispetto di regole volte a preservare, valori e beni comuni di importanza fondamentale, come il territorio e l’ambiente, si possa sostenere un nuovo modello di crescita per garantire qualità e remunerabilità del lavoro delle imprese oneste e sane, nel contesto economico di una crisi così pesante».