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Comunità Energetiche Rinnovabili, nella sede della Città metropolitana l’incontro formativo con amministratori, professionisti e tecnici del territorio

Notizie dalla provincia
29 Marzo 2023
Comunità Energetiche Rinnovabili

Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono state il tema al centro dell’incontro formativo ospitato oggi dalla Città metropolitana nell’Auditorium del Centro Servizi di via Forte Marghera 191 a Mestre.

L’appuntamento è uno dei tasselli fondamentali con cui la Regione Veneto persegue la transizione energetica del sistema socio economico del territorio ponendosi l’obiettivo di produrre energia da fonti rinnovabili e si è rivolto ai comuni metropolitani, ai professionisti del settore e ai gestori pubblici di edilizia residenziale pubblica.

I lavori si sono aperti con l’intervento del consigliere metropolitano Alberto Canciani, presidente della 1^ Commissione, che ha portato i saluti del Sindaco metropolitano Luigi Brugnaro.

“Questo appuntamento rappresenta un tassello importante per le politiche energetiche e ambientali del nostro territorio e soprattutto per gli sviluppi futuri – ha detto Canciani -. Un tema, questo, a cui Città metropolitana, assieme al Consiglio metropolitano, sta lavorando da tempo su input del Sindaco metropolitano Luigi Brugnaro, su vari fronti. Innanzitutto quello energetico: la riqualificazione di tanti immobili come gli edifici che ospitano sedi istituzionali e soprattutto scuole, la mobilità sostenibile e la percentuale sempre più alta della differenziazione della raccolta dei rifiuti, ci pongono come una delle Città metropolitane italiane con maggior risultati in questa direzione. C’è, poi, il tema della creazione di parchi fotovoltaici e produzione autonoma di energia. Obiettivo che sarà possibile centrare lavorando coraggiosamente assieme, amministratori e tecnici, in un’unica direzione che è quella dell’interesse dei cittadini e soprattutto dei giovani che sono il nostro futuro.”.

“Noi stiamo lavorando al nuovo piano energetico regionale che sarà lo strumento attraverso il quale vorremmo essere sempre meno dipendenti dal mondo in termini energetici – ha aggiunto l’assessore regionale allo Sviluppo Economico ed Energie Roberto Marcato - Le due linee su cui è opportuno puntare è il fotovoltaico da una parte e l’idrogeno dall’altra. Come Regione Veneto siamo secondi solo al Piemonte come produzione di energia da fotovoltaico e in questa direzione le comunità energetiche rinnovabili avranno un ruolo fondamentale per il futuro. Dall’altro lato per quanto riguarda l’idrogeno assieme alla Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità, al Sindaco Luigi Brugnaro e ai maggiori player nazionali e internazionali cdi produzione di energia che sono già stati coinvolti vorremmo creare nel Veneto il centro nevralgico di produzione e consumo di idrogeno: i due focus territoriali sarebbero Porto Marghera e Padova nell’area universitaria”.

“Insula, braccio operativo della pubblica amministrazione del Comune di Venezia, ha promosso e realizzato a Marghera il primo progetto studio nazionale, in collaborazione con l'Albo Nazionale dei Periti Industriali, di una Comunità energetica rinnovabile nell'ambito del patrimonio residenziale pubblico - ha spiegato  Paolo Dalla Vecchia, presidente di Insula spa -. Si tratta di un progetto pilota, che riguarda sei palazzine a Marghera, per un totale di 32 alloggi, che vuol essere un esempio di buona pratica nell'ambito dell'efficientamento energetico della pubblica amministrazione e delle sue proprietà”.

Nel corso dell’incontro formativo si sono, quindi, succeduti gli interventi dei tecnici che han dato per dare un’ampia panoramica sulle opportunità e criticità relative all’avvio delle Comunità Energetiche Rinnovabili.

Franco Alberti per la Regione Veneto ha fornito un quadro normativo aggiornato evidenziando gli aspetti energetici applicabili sul territorio veneto. L’impegno della Regione è in evidenza anche con riferimento alla regia generale dell’iniziativa che, attraverso Provincie e Città metropolitana, intende raggiungere tutti i Comuni.

Luca Colasuonno di ENEA ha, quindi, illustrato il collegamento tra le attività del Patto dei Sindaci per l’Energia sostenibile e la nuova sfida delle Comunità Energetiche Rinnovabili, dando evidenza del fatto che quanto oggi promosso è uno sviluppo positivo dell’importante lavoro già svolto dai Comuni negli anni scorsi.

Come affrontare questa nuova sfida? Si può auto consumare l’energia prodotta?

Alla risposta a queste domande ha fornito il suo contributo Marta Mango che per GSE (Gestore Servizi Energetici) approfondendo il ruolo degli Enti Locali e presentando i modelli a quali essi possono già fare riferimento per ottimizzare le opportunità dell’autoconsumo oltre ad altre informazioni che operativamente costituiscono le fasi di realizzazione di una comunità promossa da un Comune. 

Matteo Zulianello di RSE (Ricerca Sistema Energetico) ha, invece, fornito un quadro di riferimento rispetto alle opportunità vigenti per le CER, facendo un approfondimento della bozza di decreto incentivi in modo da dimensionare correttamente gli impianti.

Dal generale al particolare. Cosa sta succedendo nel nostro territorio? Quali casi di studio possiamo chiamare in causa?

Mauro Roglieri, Energy Manager delegato della Città Metropolitana di Venezia, ha fornito qualche informazione sugli asset di proprietà dell’Ente, sui loro consumi di energia elettrica e gas naturale, e sulle prime ipotesi in corso di perfezionamento per lo sfruttamento delle superfici di copertura per l’installazione di impianti fotovoltaici in grado di soddisfare i fabbisogni in F1 degli edifici stessi, e, potenzialmente, in grado di produrre più energia di quella necessaria in configurazione Comunità Energetica Rinnovabile e dunque sottolineando il potenziale della condivisione della produzione di energia rinnovabile fotovoltaica.

Elena Bonafè per Confindustria Veneto Est ha, infine, offerto l’esperienza di Confindustria e Edison: considerato che l'agricoltura e l'allevamento emettono il 30% dei gas inquinanti totali,  con emissioni di metano, anidride solforosa, nitrati, monossido di carbonio e CO2 (da impianti di riscaldamento delle stalle e delle serre), una CER che abbia un mix di impianti (FV sulle coperture con pompa di calore; impianto di biogas per l’utilizzo dei sottoprodotti) consente l'abbattimento del costo energia per i componenti della CER (con l'incentivo) e l'ottimizzazione del ciclo produttivo con utilizzo energetico dei sottoprodotti (circolarità). La partnership ha dunqueproprio dato inizio alla formazione di una CER con queste caratteristiche incontrando, un Comune del territorio e le associazioni degli agricoltori che rappresentano nel Veneto orientale circa 4.000 imprese agricole.

 

 

 

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