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Lo Stato ammette il debito verso la Provincia ma non paga

Notizie dalla provincia
8 Giugno 2012
Ca' Corner, piano della presidenza della Provincia

 

Ha risposto positivamente alla diffida inviata dalla Provincia di Venezia il 18 aprile scorso il Ministero dell’Interno, confermando interamente la cifra dovuta all’ente. Nella missiva del ministero si legge:  “Nel confermare l’importo ancora spettante a saldo di € 43.886.646,70, somma dovuta a titolo di trasferimenti erariali alla Provincia di Venezia, il Ministero dell’economia e delle finanze ha fornito la disponibilità ad assegnare,  a decorrere dal 2012, risorse per euro 300 milioni per estinguere tutte le posizioni creditorie degli enti in tempi non brevi ma certi”.

 

Una linea che purtroppo non introduce alcun elemento di novità rispetto al Governo precedente. In pratica, non viene fatta alcuna distinzione fra enti locali che amministrano bene le risorse pubbliche e il proprio territorio, ed enti che invece hanno bilanci in rosso, e si muovono al di fuori di ogni parametro di virtuosità.  Non c’è dunque, neppure oggi, alcun riconoscimento della qualità amministrativa della Provincia di Venezia, un ente con un livello di indebitamento tra i più bassi del Veneto, rispettoso - pur nella estrema difficoltà attuale - del patto di stabilità, e soprattutto  “corretto pagatore” nei confronti degli imprenditori locali, pagati in un tempo medio di 40 giorni.

 

E proprio per riuscire a pagare i propri fornitori in tempi “commerciali” e non “pubblici”, la Provincia di Venezia, per volontà della Giunta Zaccariotto, è costretta a ricorrere ad anticipazioni di cassa, che sono costose, e non può invece fruire di risorse proprie, indebitamente trattenute dallo Stato.

 

Presidente Zaccariotto: «Sono molto delusa, è un momento di difficoltà per tutti, ma anche l’ora giusta per cambiare. Quando si amministra con serietà, facendo l’interesse del proprio territorio – dai cittadini alle imprese – andrebbe riconosciuto nei fatti e non a parole. E allora andiamo avanti con la nostra azione, non resta che percorrere l’unica strada possibile per il riconoscimento del nostro credito. La prossima settimana l’avvocatura provinciale depositerà l’istanza per ottenere un decreto ingiuntivo nei confronti dello Stato per recuperare quanto ci è dovuto».

 

 

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