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La Città metropolitana di Venezia al vertice del rapporto Consorzio Nazionale Imballaggi in tema di raccolta differenziata dei rifiuti

Notizie dalla provincia
13 Novembre 2020
raccolta differenziata

La Città metropolitana e il Comune di Venezia restano al vertice delle classifiche per quanto riguarda la raccolta differenziata. La conferma arriva dall’ultimo report di Conai che, con un aumento del 18% rispetto al 2018, certifica la raccolta differenziata di oltre 493mila tonnellate di rifiuti di imballaggio in Veneto.

 

Scendendo di dettaglio, il report sancisce l’ottimo risultato del territorio metropolitano di Venezia con un triplice primato per i conferimenti di acciaio, carta e plastica. Quanto all'acciaio, la raccolta è di 8,1 kg per abitante (segue Treviso con 5,8); nel campo della carta 36,1 kg per abitante (staccando Padova ferma a 31,98); per la plastica 51 kg per abitante (seconda Verona con 26,56). Seconda invece per quanto riguarda gli imballaggi di vetro dove, a fronte dei 57,63 kg pro capite di Belluno, la provincia lagunare ne conferisce 51,44 kg.

 

Dati positivi che vengono confermati anche da quanto raccolto da Veritas che ha sancito, per il Comune di Venezia, nel corso del 2019, il 61,38% di raccolta differenziata, valori saliti, già nei primi nove mesi del 2020, al 65,27%.

 

Questa evidenziata dal Conai è però solo la punta di un iceberg, che nel corso degli anni è diventata sempre più grande.

Dal 2018, per il terzo anno consecutivo, Ispra ha certificato che Venezia è la prima Città metropolitana e il primo Comune d’Italia con oltre 200.000 abitanti per percentuale di raccolta differenziata. Percentuale che, peraltro, continua a crescere: dal 70,74% del 2019, la differenziata è arrivata nel periodo gennaio-settembre 2020 al 73,18%, con punte di assoluta eccellenza e ben 18 dei 34 Comuni di Veritas sopra l’80%. Otto - tra questi anche San Donà di Piave e Mira, il terzo e quarto Comune della provincia di Venezia per numero di abitanti - sono pure considerati da Legambiente rifiuti free, (e per questo premiati il mese scorso) perché associano alte percentuali di differenziata a bassa produzione pro capite di rifiuto secco residuo.
 
Tolti i materiali differenziati (che seguono le varie filiere) dalle 530.000 tonnellate di rifiuti che ogni anno il Gruppo raccoglie nel proprio territorio, restano circa 155.000 tonnellate di rifiuto secco residuo, che vengono prima vagliate per recuperare ulteriori materiali riutilizzabili, poi asciugate per eliminare l’acqua. Risultano così 60.000 tonnellate di Combustibile solido secondario (il 12% del totale raccolto) che nel nostro territorio diventano energia.

 

 

 

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